Una comunità funziona se le diverse generazioni che compongono il suo tessuto sociale riescono a dialogare e definire un comune futuro. La storia cittadina, percepita come distante nel tempo dai giovani, è indubbiamente la chiave per permettere loro di comprendere il presente del luogo in cui si studia o si vive, sviluppando competenze e conoscenze relative alla lettura del tessuto urbano nella sua dimensione storica di lungo periodo. Un approccio al locale che, però, permette anche di allargare gli orizzonti a una realtà più ampia. Grosseto è una città/non città, secondo la definizione del sociologo urbano Gian Franco Elia, una città "malgrado" dalla storia particolare, che testimonia una "Toscana diversa". Sul come e il perché del percorso che l'ha resa tale, quindi, vale oggi la pena interrogarsi con i giovani, riflettendo con loro sugli spazi urbani e sui monumenti del centro storico e indagandone persistenze e mutamenti.
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I totem allestiti sotto le logge del Municipio
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L'esito del percorso formativo è stata la creazione di questa mostra virtuale che raccoglie tutti i prodotti finali dei ragazzi, espressione della loro creatività e del loro sguardo sulla città. La produzione di mini-video ha permesso, anche grazie all'accesso tramite Qrcode accessibili da totem appositamente realizzati e collocati nella cornice del Municipio, di dar conto della loro esperienza, che li ha portati a "sponsorizzare" i loro "luoghi dell'anima" nel centro storico, in un linguaggio comunicativo moderno che ha grande efficacia. Anche la vasta produzione fotografica dei ragazzi è qui proposta come esempio di riappropriazione degli spazi urbani: il processo di scelta, composizione e descrizione delle immagini ha stimolato l'autonomia e lo sviluppo di una consapevolezza dei valori della civitas.
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Il Duomo |
Il Cassero |
Piazza San Francesco |
Piazza del Sale |
Piazza Dante |