Diritti, ambiente e territorio.
Dalla Maremma dei Lorena alla sfida attuale di uno sviluppo sostenibile
Dalla Maremma dei Lorena alla sfida attuale di uno sviluppo sostenibile
Parlando di diritti, bisogna sempre guardare lontano,
frequentare il futuro, non rimanere prigionieri del passato
(Stefano Rodotà, Il diritto di avere diritti)
frequentare il futuro, non rimanere prigionieri del passato
(Stefano Rodotà, Il diritto di avere diritti)
Esiste una forte interdipendenza fra ambiente, salute e tutela dei diritti umani: l'ambiente è lo spazio entro il quale si svolge l'esistenza umana e il suo degrado può influire sulla qualità della vita e sulla vita stessa, una reciproca connessione che si può utilmente far risalire già alle teorie fisiocratiche che guidarono l'azione riformatrice leopoldina. Pietro Leopoldo, infatti, operò ambiziosi piani di riforma in Maremma dove lo stato di abbandono e miseria del territorio e delle popolazioni era più grave che nel resto della Toscana; gli scritti del Granduca e le tesi degli uomini colti che lo assistettero nel governo contengono la certezza dello stretto legame tra salute dell'ambiente e delle popolazioni, fra miglioramento della vita materiale e diritti umani. Una spinta riformista che fece della Toscana di quei secoli terra di libertà e di diritti e che oggi si ripropone nella consapevolezza che un'effettiva e piena tutela dei diritti dell'uomo non può non passare per un'efficace tutela dell'ambiente.
La consapevolezza, quindi, di un nuovo diritto all'ambiente che non può non legarsi anche ai diritti individuali, laddove si considerino ambiente e territorio beni comuni.
A partire da queste riflessioni, è stato pensato un percorso didattico per gli studenti delle scuole superiori grossetane al quale hanno aderito con entusiasmo docenti e studenti del Liceo artistico “Luciano Bianciardi” e dell’Istituto tecnico commerciale “Vittorio Fossombroni” di Grosseto.
La consapevolezza, quindi, di un nuovo diritto all'ambiente che non può non legarsi anche ai diritti individuali, laddove si considerino ambiente e territorio beni comuni.
A partire da queste riflessioni, è stato pensato un percorso didattico per gli studenti delle scuole superiori grossetane al quale hanno aderito con entusiasmo docenti e studenti del Liceo artistico “Luciano Bianciardi” e dell’Istituto tecnico commerciale “Vittorio Fossombroni” di Grosseto.
10 aprile 2021
Convegno on line
Diritti, ambiente e territorio.
Dalla Maremma dei Lorena alla sfida attuale di uno sviluppo sostenibile
Convegno on line
Diritti, ambiente e territorio.
Dalla Maremma dei Lorena alla sfida attuale di uno sviluppo sostenibile
Il 10 aprile alle 9:30, si è tenuto il convegno “Diritti, ambiente e territorio. Dalla Maremma dei Lorena alla sfida attuale di uno sviluppo sostenibile”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni della Festa della Toscana. Il convegno, aperto a tutti, è parte di un lavoro che l’Isgrec sta portando avanti con le scuole sulla forte interdipendenza fra ambiente, salute e tutela dei diritti umani; l’ambiente è infatti lo spazio entro il quale si svolge l’esistenza umana e il suo degrado può influire sulla qualità della vita e sulla vita stessa, una reciproca connessione di cui erano consapevoli già i fisiocratici, le cui teorie guidarono l’azione riformatrice leopoldina e gli ambiziosi piani di riforma in Maremma, dove lo stato di abbandono e miseria del territorio e delle popolazioni era più grave che nel resto della Toscana.
Il progetto presentato dall’Isgrec al Consiglio regionale toscano per la Festa della Toscana ha posto l’attenzione sul tema dei “diritti di terza generazione”, che rappresentano oggi una delle rivoluzioni ideali più profonde della nostra società. Tra questi, il diritto a un ambiente salubre e a uno sviluppo sostenibile, responsabilità e impegno del presente ma inevitabilmente rivolto alle generazioni future.
Al saluto istituzionale di Leonardo Marras (Regione Toscna, Assessore all’Economia, attività produttive, politiche del credito e turismo) sono seguiti gli interventi di Rossano Pazzagli (Università del Molise) – “La costruzione di un territorio. Caratteri e trasformazione della Maremma dall’età dell’Illuminismo all’Unità d’Italia” -, Roberto Costantini (Consorzio Lamma) – “Conoscere il clima per governare il territorio. Lo sviluppo come sfida per un nuovo equilibrio”- e del Prof. Paolo Passaniti (Università di Siena, Presidente Isgrec), “Dalla malaria all’agriturismo. La tutela del paesaggio maremmano nel Novecento”.
Il progetto presentato dall’Isgrec al Consiglio regionale toscano per la Festa della Toscana ha posto l’attenzione sul tema dei “diritti di terza generazione”, che rappresentano oggi una delle rivoluzioni ideali più profonde della nostra società. Tra questi, il diritto a un ambiente salubre e a uno sviluppo sostenibile, responsabilità e impegno del presente ma inevitabilmente rivolto alle generazioni future.
Al saluto istituzionale di Leonardo Marras (Regione Toscna, Assessore all’Economia, attività produttive, politiche del credito e turismo) sono seguiti gli interventi di Rossano Pazzagli (Università del Molise) – “La costruzione di un territorio. Caratteri e trasformazione della Maremma dall’età dell’Illuminismo all’Unità d’Italia” -, Roberto Costantini (Consorzio Lamma) – “Conoscere il clima per governare il territorio. Lo sviluppo come sfida per un nuovo equilibrio”- e del Prof. Paolo Passaniti (Università di Siena, Presidente Isgrec), “Dalla malaria all’agriturismo. La tutela del paesaggio maremmano nel Novecento”.
Successivamente al convegno, è stato chiesto ad alcune delle classi che hanno partecipato di riflettere sugli argomenti proposti, andando a guardare quanto l'ambiente impatta sulle loro vite.
È iniziato così un percorso laboratoriale che si è snodato attraverso la riflessione guidata relativa alle normative in essere a partire dalla Carta Costituzionale. Sono stati analizzati nella loro genesi l’articolo 9, che tutele il patrimonio artistico e il paesaggio e l’articolo 32, che garantisce la salute come “fondamentale diritto dell’individuo” articoli che permisero alla Corte Costituzionale di approdare al concetto di diritto ambientale sintetizzandone i principi ispiratori.
È stato contestualmente effettuato un rapido excursus sul percorso che ha condotto, attraverso le leggi 1 giugno 1939 n. 1089 (norme in materia di tutela delle cose di interesse storico, artistico, archeologico) e sulla 1egge 29 giugno 1939 n. 1497 (norme in materia di protezione delle bellezze naturali), tappe fondamentali per la tutela del patrimonio e del paesaggio, e poi attraverso la Legge Galasso del 1985, vera svolta vincolo paesaggistico che riguarda ogni territorio con vincoli oggettivi, approda al “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42) e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (CDFUE) del 2000.
Articolo 37. È stato affrontato il concetto di “paesaggio culturale” (cultural landscape) come emerge dal Comitato Unesco di Parigi nel 1992 che accoglie al suo interno anche i paesaggi rurali, inizialmente non contemplati in un concetto di paesaggio ancora legato a valori di eccezionalità estetica. Secondo le linee guida prodotte dalla Convenzione i paesaggi culturali "...sono illustrativi della evoluzione della società umana e degli insediamenti nel tempo, avvenuta sotto l'influenza dei condizionamenti fisici e/o delle opportunità presentate dall'ambiente naturale e dalla successiva azione dei fattori sociali, economici e culturali, sia interni che esterni. Essi dovrebbero essere selezionati sulla base del loro notevole valore universale, della loro rappresentatività per una ben determinata regione geografica e per la loro capacità di illustrare gli elementi essenziali e distintivi di tale regione...". Ulteriore tappa della riflessione condivisa con le classi è stata la recente ratifica del Parlamento italiano della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società varata a Faro il 27 Ottobre 2005, in cui emerge il concetto di patrimonio culturale come l'insieme delle risorse ereditate dal passato, riflesso di valori e delle credenze, e la "comunità patrimoniale" quale insieme di persone che attribuiscono valore a quel patrimonio.
Le domande che dunque scaturite alla luce di questa attività di discussione, hanno dunque riguardato la puntualizzazione dei due concetti di paesaggio e di ambiente.
Alla domanda: che cosa si intende per paesaggio? È emersa la comune consapevolezza che tale concetto non è necessariamente legato ad un eccezionale grado di bellezza, ma al contesto spaziale in cui l’uomo vive e lavora. La protezione di questo spazio dunque non deve perseguire finalità astratte, ma esprimere, secondo una sentenza della Corte costituzionale, “l’esigenza di un habitat naturale nel quale l’uomo vive e agisce e che è necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini”.
La domanda che cosa si intende per ambiente? Ha per altro toccato la questione dell’interdisciplinarietà di tale concetto che va a toccare problematiche globali e locali connesse con il governo del territorio, quali la tutela dell’atmosfera e delle acque dall’inquinamento, la gestione delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, la tutela della flora e della fauna e degli equilibri ecologici e tanto altro
Come nasce lo ”Statuto” delle ragazze e dei ragazzi.
Alla luce delle nuove conoscenze e degli stimoli concettuali avuti durante l’esperienza condivisa del convegno e dei successivi interventi laboratoriali la riflessione collettiva, guidata dai docenti a dagli esperti dell’Isgrec, è stata intrapresa l’analisi degli ambienti di provenienza degli studenti, ambienti a loro familiari e più disparati del territorio della Maremma. In questa particolare attività le ragazze e i ragazzi sono emersi come protagonisti assoluti di un’opera progettuale di promozione e di tutela, portatori di peculiari valori storici e civili: il momento dell’analisi, infatti, è stato di grande rilevanza perché le foto scattate dai ragazzi nei loro contesti ambientali, successivamente condivise commentate con il resto della classe, hanno offerto spunti alla discussione comune, conservando anche una peculiare impronta creativa. Sono nate cosi varie interpretazioni possibili dell’idea di paesaggio e di ambiente, idea che è stata declinata in molte delle sue accezioni. Il paesaggio e l’ambiente sono emersi nella riflessione dei gruppi-classe come portato della storia di ogni singola comunità, come realtà insediativa (paesaggio costruito), oppure come orizzonte rurale ed agrario integrato con elementi geologici e naturali preesistenti, senza dimenticare la dimensione privata del giardino o della piccola proprietà contadina, come spazio esistenziale, teatro degli affetti e delle consuetudini familiari.
Sono emersi dunque sia aspetti positivi, legati alla vivibilità della Maremma tradizionalmente connessa allo stereotipo della sua selvaggia bellezza con bassi indici di inquinamento rispetto alle realtà intensamente urbanizzate, sia aspetti negativi, legati alla scarsa sensibilità diffusa verso le tematiche ambientali. Il lavoro di analisi e discussione è poi continuato in funzione della stesura di un testo statutario, chiarendone i destinatari e le ragioni le partizioni e i significati, stabilendo diritti e doveri con un riferimento alle sanzioni.
Qui sotto i lavori dei ragazzi.
È iniziato così un percorso laboratoriale che si è snodato attraverso la riflessione guidata relativa alle normative in essere a partire dalla Carta Costituzionale. Sono stati analizzati nella loro genesi l’articolo 9, che tutele il patrimonio artistico e il paesaggio e l’articolo 32, che garantisce la salute come “fondamentale diritto dell’individuo” articoli che permisero alla Corte Costituzionale di approdare al concetto di diritto ambientale sintetizzandone i principi ispiratori.
È stato contestualmente effettuato un rapido excursus sul percorso che ha condotto, attraverso le leggi 1 giugno 1939 n. 1089 (norme in materia di tutela delle cose di interesse storico, artistico, archeologico) e sulla 1egge 29 giugno 1939 n. 1497 (norme in materia di protezione delle bellezze naturali), tappe fondamentali per la tutela del patrimonio e del paesaggio, e poi attraverso la Legge Galasso del 1985, vera svolta vincolo paesaggistico che riguarda ogni territorio con vincoli oggettivi, approda al “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42) e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (CDFUE) del 2000.
Articolo 37. È stato affrontato il concetto di “paesaggio culturale” (cultural landscape) come emerge dal Comitato Unesco di Parigi nel 1992 che accoglie al suo interno anche i paesaggi rurali, inizialmente non contemplati in un concetto di paesaggio ancora legato a valori di eccezionalità estetica. Secondo le linee guida prodotte dalla Convenzione i paesaggi culturali "...sono illustrativi della evoluzione della società umana e degli insediamenti nel tempo, avvenuta sotto l'influenza dei condizionamenti fisici e/o delle opportunità presentate dall'ambiente naturale e dalla successiva azione dei fattori sociali, economici e culturali, sia interni che esterni. Essi dovrebbero essere selezionati sulla base del loro notevole valore universale, della loro rappresentatività per una ben determinata regione geografica e per la loro capacità di illustrare gli elementi essenziali e distintivi di tale regione...". Ulteriore tappa della riflessione condivisa con le classi è stata la recente ratifica del Parlamento italiano della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società varata a Faro il 27 Ottobre 2005, in cui emerge il concetto di patrimonio culturale come l'insieme delle risorse ereditate dal passato, riflesso di valori e delle credenze, e la "comunità patrimoniale" quale insieme di persone che attribuiscono valore a quel patrimonio.
Le domande che dunque scaturite alla luce di questa attività di discussione, hanno dunque riguardato la puntualizzazione dei due concetti di paesaggio e di ambiente.
Alla domanda: che cosa si intende per paesaggio? È emersa la comune consapevolezza che tale concetto non è necessariamente legato ad un eccezionale grado di bellezza, ma al contesto spaziale in cui l’uomo vive e lavora. La protezione di questo spazio dunque non deve perseguire finalità astratte, ma esprimere, secondo una sentenza della Corte costituzionale, “l’esigenza di un habitat naturale nel quale l’uomo vive e agisce e che è necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini”.
La domanda che cosa si intende per ambiente? Ha per altro toccato la questione dell’interdisciplinarietà di tale concetto che va a toccare problematiche globali e locali connesse con il governo del territorio, quali la tutela dell’atmosfera e delle acque dall’inquinamento, la gestione delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, la tutela della flora e della fauna e degli equilibri ecologici e tanto altro
Come nasce lo ”Statuto” delle ragazze e dei ragazzi.
Alla luce delle nuove conoscenze e degli stimoli concettuali avuti durante l’esperienza condivisa del convegno e dei successivi interventi laboratoriali la riflessione collettiva, guidata dai docenti a dagli esperti dell’Isgrec, è stata intrapresa l’analisi degli ambienti di provenienza degli studenti, ambienti a loro familiari e più disparati del territorio della Maremma. In questa particolare attività le ragazze e i ragazzi sono emersi come protagonisti assoluti di un’opera progettuale di promozione e di tutela, portatori di peculiari valori storici e civili: il momento dell’analisi, infatti, è stato di grande rilevanza perché le foto scattate dai ragazzi nei loro contesti ambientali, successivamente condivise commentate con il resto della classe, hanno offerto spunti alla discussione comune, conservando anche una peculiare impronta creativa. Sono nate cosi varie interpretazioni possibili dell’idea di paesaggio e di ambiente, idea che è stata declinata in molte delle sue accezioni. Il paesaggio e l’ambiente sono emersi nella riflessione dei gruppi-classe come portato della storia di ogni singola comunità, come realtà insediativa (paesaggio costruito), oppure come orizzonte rurale ed agrario integrato con elementi geologici e naturali preesistenti, senza dimenticare la dimensione privata del giardino o della piccola proprietà contadina, come spazio esistenziale, teatro degli affetti e delle consuetudini familiari.
Sono emersi dunque sia aspetti positivi, legati alla vivibilità della Maremma tradizionalmente connessa allo stereotipo della sua selvaggia bellezza con bassi indici di inquinamento rispetto alle realtà intensamente urbanizzate, sia aspetti negativi, legati alla scarsa sensibilità diffusa verso le tematiche ambientali. Il lavoro di analisi e discussione è poi continuato in funzione della stesura di un testo statutario, chiarendone i destinatari e le ragioni le partizioni e i significati, stabilendo diritti e doveri con un riferimento alle sanzioni.
Qui sotto i lavori dei ragazzi.